lunedì 11 aprile 2016

APPETITI ESTREMI PER LO SLOW FOOD DAY

Il 16 aprile si celebra la sesta edizione dello Slow Food Day.
E guarda caso è a Villa a Sesta che anche noi partecipiamo ai festeggiamenti, che quest'anno coincidono anche con i 30 anni di Slow Food Italia.
I grandi eventi si celebrano a tavola, e per l'occasione proponiamo un intero menu tratto dalle ricette di Appetiti Estremi. Ingredienti del nostro territorio, tra Firenze e Siena cucinati dalla sottoscritta, Alberto Lorenzini e Stefania Pianigiani, che per l'occasione sveste la tuta di giardiniera per darsi alla cucina. Il tutto sarà possibile grazie al prezioso aiuto dei volontari della condotta Slow Food Siena che ci ospita.
Vi aspettiamo per una grande festa insieme.
Prima della cena qualche lettura tratta dal librino rosso, così per rompere il ghiaccio!



sabato 9 aprile 2016

IMPARA L'ARTE E ..USALA

Ho invitato la Marta a cena da me. Anzi non è esatto. E’ lei che si è autoinvitata, con l’idea di cucinare insieme. Ha detto che vuole migliorare le sue prestazioni ai fornelli che al momento si assestano sull’uovo al padellino, che però le esce ancora col “moccio” sul tuorlo e qualche torta salata quando è necessario pulire il frigo dai mostri. E’ molto brava anche a cuocere i cubetti di spinaci surgelati nel microonde: 2 minuti massima potenza. Poi giro di olio, sale e limone e tac pronti. E toc te li mangi te, io senza il burro non mi metto nemmeno a sedere.
“Sabri si fa da te, tanto tu hai tutto”
“perché tu non ce l’hai una pentola e uno scolapasta?”
“si ma poi tu mi chiedi una frusta, e un coltello..quello lì come si chiama..”
“un normale trinciante.. “
“è si proprio quello, mai io..”
“si vai vieni da me”
Con la Marta meglio iniziare dai fondamentali: vai col pomodoro. E i fondamentali sono gli spaghetti e le uova al pomodoro. Senza se e senza ma.
Su caprese e panzanella si può essere autodidatti. Altrimenti fate l’uncinetto, le cornici con la pasta al sale, il decoupage, il bungee jumping, ma rimettete quel pomodoro in frigorifero per carità, per il bene vostro e di  tutti i vostri cari.
“tieni mettiti il grembiule”
“mi sento ridicola con questo coso e poi io non mi sporco”
Certo che non si sporca, non cucina.
Si comincia: l’olio, l’aglio, camicia o non camicia, “lascialo vestito per il momento, hai tutto il tempo per spogliarlo e bruciarlo”. Poi i pelati, li schiaccia con la forchetta e ops si macchia la manica del vestitino beige.
Il mio viso si illumina di un ghigno sardonico: “eheheh!! Ecco l’importanza di un grembiule e di un coltello trinciante”
Si siede sullo sgabello con l’aria triste, poggia la forchetta sul tavolo e si lecca il pomodoro sulla manica del vestito
Dio quanto è impedita, penso, ma quanto è sexy in questo gesto di bambina sconsolata. La abbraccio.
A momenti piange e confessa: “Sabri ho fatto una figura di merda”
“ma dai cosa vuoi che sia, tu sei ossessionata dalle brutte figure”
“Sabri tu non capisci, ero con lui..”
 Cerco di consolarla, “oggi la figura di merda è l’avanguardia nell’arte di rimorchiare”
“sei sicura?”
“diamine si, pensa alla TV. Vuoi essere famoso? Vai in tv e fatti una bella figura di merda e il gioco è fatto. Ma si può sapere che hai combinato?”
 “sabri l’ho invitato a cena da me sabato scorso”
“oh cazz..altro che figura di merda, ma sei scema? Avresti potuto intossicarlo”
Metto le uova al pomodoro sulla tavola, taglio del pane e ce le mangiamo direttamente nella padella, senza neanche le forchette, ramazzando col pane.

Questa è l’intimità vera. Ecco, nell’arte di rimorchiare ci metterei anche la ricetta delle uova al pomodoro.