domenica 27 marzo 2016

LA PASQUA A CASA. Cronaca della prima

Data astrale 27 marzo 2016 si celebra la prima Pasqua in casa Somigli.
La prima della mia vita fuori dal ristorante. Perché quando sono nata i miei genitori erano già ristoratori. E il giorno di Pasqua si è sempre lavorato.
E oggi a quarant’anni mi ritrovo d’un tratto a far parte di una famiglia normale; normalità intesa come orari e tradizioni del dì di festa. 
In effetti è normalità soltanto apparente. Per comprare una quantità di agnello appropriata, i miei genitori mi hanno chiesto la partita iva, poichè tali quantità sono acquistabili solo all’ingrosso.
Solo che a pranzo siamo in 8, non più in 80 come al ristorante.
A giudicare dalla quantità di roba che hanno preparato forse ho sbagliato a contare.
“Mamma abbiamo altri ospiti oltre alla zia?”, chissà magari hanno invitato degli amici a mia insaputa, cosa che spiegherebbe il perché di tutti questi vassoi pieni di cibo che intasano la cucina.  Ve ne sono sul tavolo, sopra il frigo e perfino sulle sedie e sulla cassa dell’acqua, a portata di cane. Fai tanto che la bestiaccia entri in cucina e vedi te come si gode la Pasqua. Del resto è la prima volta anche per lui questa festa col grand jury riunito, anche se a dirla tutta mi pare più scoglionato che felice, con tutto questo trambusto in casa da stamani all’alba.  
Il babbo ha acceso il fuoco, ma non per creare atmosfera, bensì per produrre brace: “se dopo s’ha ancora fame si mette una bistecchina sul fuoco”
“si certo babbo, vai vai metti ancora legna, ci si fa anche le patate sotto la cenere; quelle però per stasera, sennò icché si mangia a cena..”
Mia mamma ha tirato in ballo tutte le usanze del giorno della festa: non se ne è persa neanche una, a partire dalla tovaglia ricamata, il centro tavola con i pulcini, il menu da banchetto dell’imperatore e perfino l’uovo di pasqua con sorpresa per me e il mio fratello, anche lui abbondantemente over 30s. Deve recuperare 40 anni di riti mancati, come darle torto.
 “Mamma vuoi una mano a preparare le uova?”
“no no  tanto ora arriva la zia, mi aiuta lei”
Andiamo bene se s’aspetta la zia.. a mezzogiorno avrà ancora da farsi la doccia, scegliere la collana più vistosa che possiede e trovare le chiavi della macchina. Poi arriverà a comodo imprecando contro il traffico della via Aretina che le ha fatto fare tardi, proprio oggi che si era alzata presto per venire ad aiutarci. Ma guarda la sfiga!
“Mamma sei sicura?”
“si si te vai giù a prendere il vino”
Se la Lisetta non mi vuole tra i piedi in cucina, ha qualcosa da nascondere. Tradotto: sta per fare qualcosa che se vedo mi farà incazzare..
Questa cosa si chiama maionese in tubetto per guarnire le uova sode. Quarantanni di ristorazione polverizzati per via di un tubo da 150 ml col tappo giallo.
“Oh mamma o che figura si fa a invitare i parenti e dargli la maionese sintetica?”
“O venvìa, la zia un se ne accorge nemmeno!”
Se scopro che ha messo le sottilette nelle lasagne agli asparagi m’ammazzo.


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