mercoledì 13 gennaio 2016

RUN BABY RUN

"vai sono tutta orecchi". Sono pronta per ascoltarla.
La Marta attacca il racconto e comincia dall'inizio: "altrimenti non capisci", dice lei.
Mi ci vorrà più di un Renato Keber per arrivare in fondo.


"Sabri ma mi stai ascoltando?"

"certo come no, perchè?"
"non fai che aggeggiare con quel bicchiere, sembri affetta da un disturbo ossessivo compulsivo che ti porta a tuffare il naso nel bicchiere in continuazione"
"ma quale disturbo, si chiama ansia da sentore e affligge molti dei diplomati in sommellerie. Ad esempio lo senti come è pieno, ricco e importante questo profumo? però c ho il vuoto, non riesco a decifrare altro e sto in paranoia"
"si si in effetti è proprio un buon profumo, e questo non basta? cosa altro si deve aggiungere secondo voi diplomati?"
e con la sua semplicità mi cheta. Stai a vedere che alla fine c'ha ragione lei.
"Si però così mi fai perdere il filo- e riprende il discorso- dunque dicevo che lui non è affatto male, passiamo la serata a parlare e a ridere e io già mi faccio il film sul dopocena"
E i film della Marta di solito sono film psichedelici e intrisi di fallucinazioni. Insomma quello della Marta non è proprio il genere alla Ken Loach, ma è molto autentico comunque.
Poi per farvela breve, lui e lei si avviano alla macchina, salgono, continuano le confessioni, i pucci pucci bau bau, lei dice a lui: -sai non riesco a dormire bene la notte, forse sono tesa-
e lui a lei: -devi scaricare piccola-
e lei con il battito cardiaco all'impazzata sfodera lo sguardo di lince e si butta: -e come posso scaricare? conosci un modo?-
e lui freddo e composto: -fatti una corsa-

Mi scappa una risata fragorosa, la scena mi si delinea in testa e mi escono le lacrime dal ridere "e mentre tu te ne vai a correre lui potrebbe andare a farsi un giro a quel paese, quello in fondo a destra hai presente? E tu cosa gli hai risposto?"
"Ahahah! Sabri non ci crederai, non ho battuto ciglio, ho tolto le chiavi dal cruscotto, ho schiacciato la sicura agli sportelli e ho continuato a guardarlo dritto in viso: -ora si fa come dico io-"
"ommadonna, la bambolina barracuda!! ti mancava solo la pistola.." rido incredula 
"in effetti mi sembrava un po' teso"
"eh ci credo in macchina con la psicopatica"
"poi mi sono allungata sopra di lui fino a raggiungere lo sportello. L'ho aperto e l'ho invitato a cominciare a correre. Inizia tu che ti seguo"
dice che non ha corso ma che se n'è andato di passo svelto senza voltarsi.

Scolo l'Extreme nel bicchiere, ho bisogno di bere ora. Niente più naso a cercare sfumature odorose, ma solo sorsi ripetuti e veloci, solo sete di dimenticare quanto appena udito.
Dodici gradi di bellezza mi scivolano giù spensierati, ancora freschi, ma per stasera temo siano troppo pochi.

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