giovedì 24 dicembre 2015

A CASA MIA NON E' NATALE SE (REMIX)

Ripubblico questo post perchè mi sa che sarà l'ultimo Natale così.
Auguri a tutti!

Un remix del post dello scorso anno tanto il Natale è sempre lo stesso da che io ho memoria. Ecco la mia tavola per la cena del 25, perché a pranzo sono al fronte, tra bombe-bambino che esplodono urlanti ogni minuto perché vogliono scartare il regalo prima della fine del pranzo. Il servizio è uno slalom su un terreno minato, nello sforzo di non calpestare le cataste di regali e balocchi sparsi per terra. Poi la sera finalmente festa col parentado a casa mia. E via a ripreparare una tavola..
Dunque dicevo che a casa mia non è Natale se sulla tavola imbandita per la cena non ci sono nell’ordine:
  • l’insalata russa, la soviet salad come la chiamiamo in famiglia, colei che rende dignità alle carote e alle patate lesse, grazie all’oscena sensualità di una maionese ben fatta. E non sottovalutate la capacità liberatoria di frustare la maionese, quale spurgo da stress prefestività..
  •  i tortellini in brodo, che ormai per il terzo anno consecutivo son diventati dei cappelletti all’uso di Romagna (7° ricetta nel libro dell’Artusi) in brodo di cappone, perché come raccomandava il gastronomo “questa minestra per rendersi più grata al gusto richiede il brodo di cappone, quel rimminchionito animale che per sua bontà si offre nella solennità di Natale in olocausto agli uomini”. E non fissatevi sulla fatica di realizzare cappelletti grandi come una mentina o poco più: le dimensioni sono decisive per il risultato finale. Ma c’è di più, e quel di più è per colpa del buon Paolo Teverini. Avete presente quel bel grasso che affiora dal brodo di cappone? Ok toglietelo e mantecateci i cappelletti cotti al dente nel brodo, che poi servirete a parte in tazza. E io l’ho fatto, l’ho fatto per due volte.. Teverini non t’avessi mai incontrato! La ricetta è complessa e un tantino opulenta, ma è perfetta nel suo insieme, e una ricetta perfetta non si cambia. Tenetelo a mente.
  • i piselli surgelati cotti con la "carne secca": da sempre ci son stati nei Natale di cui conservo memoria e mia nonna  si raccomandava  che fossero i pisellini primavera, e non quei piselli novelli cicciuti, a detta di lei troppo dolci.. A detta mia questo è l’unico caso in cui son da preferire i pisellini ai piselli..
  • le confezioni di polistirolo con i datteri allineati e la forchettina di plastica bianca a forma di ballerina. Quando andai in Tunisia per studiare le tecniche irrigue in condizioni di aridità, grazie alla mia utile laurea, ho cercato disperatamente le signorine/ballerine con la gonna in paglia, ma ho trovato solo uomini in jeans che giravano per le piantagioni di datteri col motorino. Babbo Natale non è il solo che non esiste..

venerdì 18 dicembre 2015

APPETITI ESTREMI VA A RUBA!



E' proprio il caso di dirlo appetiti estremi va a ruba. Letteralmente.
Il primo librino che hanno rubato è stato quello dell'amica Claudia. Lei diretta verso nord per sbevazzate di lavoro, se lo leggeva sul freccia rossa, ridendo di gusto al pensiero della Somigli e della Pianigiani tutte pepe e peposo.
Poi si alza per bere un caffé. Il librino resta sul seggiolino, ma per poco. Sparito. Puff. Estrema tristezza, c'era pure la dedica. 
Molto male. N O N S I F A.

Seguono poi i librini trafugati al Maccherone, dove facevano bella mostra di se sul ripiano di una vetrina. E' andata più o meno così:
"si ciao ma dai che brava hai scritto un libro..bene ..bello..ciao"
poi un altro "ehi guarda hai pure scritto un libro, congratulazioni ecc ecc"
e infine altri ancora: "vieni a vedere, sabrina ha scritto un libro ecc ecc"

Ehi mancano dei libri, Ragazzi li avete venduti voi?
No noi no!
Regalati?
Nemmeno
ok fregati. Il danno e le beffa.
M AL I S S I M O. N O N S T A B E N E

Capisco, il titolo e la copertina sono talmente stuzzicanti da indurre ad afferrarlo subito, insomma non gli si può resistere e questo in fin dei conti mi lusinga.  
Facciamo così: da qualche giorno potete trovare Appetiti Estremi in 18 punti vendita del circuito UNICOOP. Il librino potrebbe essere un'idea carina e economica per i vostri regalini di Natale. Occhio però, alla coop c'è l'antitaccheggio, non cercate di fregarli!!

martedì 15 dicembre 2015

SOLIDALE CON LA CATEGORIA

L'Aurora mi chiama a un'ora insolita "Sabri ti prego vediamoci!"
"ma io sono al lavoro, stacco tardi"
"dai quando finisci ti aspetto, giuro che non mi addormento"
"ma non posso uscire odorante di fritto misto e se incontrassi l'uomo della mia vita?"
"gli verrà l'acquolina in bocca, ti mangerà con gli occhi"
ma che gusto ci sarà a sfottermi così? ora riattacco
"dai al Central Pizza a mezzanotte chi vuoi che ci sia? e poi se in 30 anni quell'uomo non s'è fatto vivo fatti due domande: vanno bene anche quelle a risposta multipla. Ad esempio
a. lo incontri quando sei insieme alla tua amica brasiliana, quella sventola
b. non lo incontri manco se preghi in cinese
c. lo incontri sfatta al Central Pizza"
Riaggancio senza rispondere. È meravigliosa, riesce a prendermi per il culo in modo magistrale, anche nel bel mezzo del caos massimo del ristorante.

Eccomi in pizzeria con i capelli inteccheriti dalla lacca, per coprire l'odore della cucina che si infila fin sotto la pelle
"Anche per me una birra media e una pizza margherita.. ma senza prosciutto cotto mi raccomando"
il cameriere prende la comanda senza battere ciglio e ripete: una margherita senza prosciutto cotto. Poi se ne va. Mi calo nei suoi panni, cioè mi ricalo in quelli che vestivo mezzora prima: il cameriere alle prese con comande bizzarre. Ne capitano a iosa ma questa dell'Aurora è un pezzo avanti alle altre. Solo che stavolta io sono la cliente, seduta con questa rincoglionita che chiede la margherita senza prosciutto cotto. Secondo me è colpa di noi camerieri che, per educazione, acconsentendo tacitamente a queste castronerie, alla fine induciamo il cliente a credere di essere nel giusto, e quello va avanti a chiedere la stessa minchiata in ogni ristorante. Prima o poi un cameriere coraggioso dovrà fermare tutto questo.
"Perchè non hai ordinato i tortellini alla panna, ma senza il ripieno?"
"Lo sapevo, quando sei a tavola sei una rompipalle, io il prosciutto cotto proprio non lo posso vedere e quindi faccio una richiesta preventiva, non si sa mai" 
"Adesso ti spiego cosa sta succedendo in quella cucina là, la vedi? Il cameriere sarà arrivato con le lacrime agli occhi urlando: una margherita senza prosciutto cotto. Mi raccomando! Gli altri lo avranno guardato, prima seri, poi saranno scoppiati a ridere anche loro come matti. Poi tutti a cercare di sbirciare dal passavivande per vedere la faccia del cliente che ha ordinato questa pietanza diciamo originale. E sorvolo sui commenti che ne verranno..Che dici se mi unisco a loro? Solidale con la categoria"
"Uffa e allora?"
"Lasciamo una bella mancia e a fine serata saremo delle Signore agli occhi della brigata. Ma che volevi dirmi per questa convocazione straordinaria?"
"Coooosa!!???"
ahaha questa ve la racconto a breve!!

mercoledì 9 dicembre 2015

A NATALE SIAMO TUTTI PIU' BUONI

O almeno ci proviamo ad essere tutti più buoni. Poi siccome questo non ci riesce quasi mai, finiamo per essere tutti un po’ nervosetti. Pure in un luogo di piacere come il ristorante.

Clienti occasionali. Aspettano una ventina di minuti per avere il pollo e coniglio fritto. Del resto è espresso, tra infarinarlo, passarlo nell'uovo e friggerlo ci vuole più o meno questo tempo.
Mi guardano con insistenza, gli occhi puntati addosso ogni volta che entro in sala con delle pietanze in mano. “scusi c’è ancora molto da aspettare?”
“no i vostri secondi sono già in preparazione, questione di pochi minuti”
Passano pochi minuti e rieccoli all’attacco: “ma insomma quanto ci vuole?”
“vado a sollecitare in cucina”
Amico sono passati pochi minuti da quando me lo hai chiesto, dico ma che fretta hai? Come c’è la partita alle tre?  Mi dispiace nella vita bisogna saper scegliere e tu secondo me hai scelto giusto a venire al ristorante. A tavola non si invecchia quindi rilassati.
Finalmente arrivo con il fritto e lo sistemo sul tavolo
“era l’ora!”
Faccio finta di non sentire e il cliente di nuovo
“era l’ora!”
Interviene la moglie “dai che ha sentito, smetti”
E lui non contento “voglio che la signora mi guardi in faccia quando le parlo”
Sta dicendo a me? Ops avverto un formicolio che dalle mani mi sale al collo e poi alla testa. Mi sento avvampare, si  intasa la vena. ..Houston abbiamo un problema.
Lo guardo in faccia come mi ha chiesto..quasi quasi gli strizzo l’occhio, magari lo bacio anche in fronte, è Natale, siamo tutti più buoni, ma anche no. Infatti sono i pensieri impuri  a prendere il sopravvento: pensieri di fritti indigesti, conti che lievitano, acidità di stomaco et simili. Insomma un pomeriggio all'insegna di una digestione pesante per il mio gentile cliente. Lotto con tutti i muscoli del viso che non hanno voglia di tirarsi in un sorriso e mi esce una smorfia fuori misura alla The Mask: “prego mi dica”
Stavolta è il cliente a far finta di non sentire mentre si getta su una coscia di coniglio fritto.

C’è un altro tavolo vicino alla finestra: circa una dozzina di prenotati. Metà sono seduti al tavolo dalle una, l’altra metà ritarda. Ritarda molto. Quando finalmente il gruppo è al completo, danno una rapida occhiata al menu e mi chiamano per le comande. C’è disaccordo sulla bistecca. Chi la vuole e chi non la vuole. Niente problemi potete ordinare delle cose diverse suggerisco. E invece la bagarre si inasprisce. Non credo ai miei orecchi questi due signori stanno litigando per una bistecca. Uno di loro si alza e se ne va in giardino e così fa ritardare il tutto ancora di più. La moglie lo segue e io resto lì imbarazzata con il gruppo del Nobistecca.
Potrei suggerire loro di ordinare del fritto così in quella mezzora che ci vorrà per prepararlo si potranno calmare. Oppure incazzare di più, dipende se vogliono vedere la partita anche loro.

Morale della favola: per essere tutti  più buoni a Natale si deve interrompere il campionato?