lunedì 30 settembre 2013

CENARE COL TICKET

Salire a cena fino su alla trattoria sull’ebbro colle, dopo decine di tornanti e qualche boschetto ha un preciso significato: voglio stare tranquillo con te, in un posto carino e un po’ appartato. Insomma ti voglio corteggiare un pochino.
Ed io son qui apposta per servirvi e tacitamente sostenere la vostra impresa d’amor cortese.
Offrendovi un servizio discretamente lento e mai intrusivo, per prolungare il vostro stare a tavola fatto di sguardi, carezze, micio micio, pucci pucci baubau. Scene forse un po’ mielose, ma che suscitano comunque un pizzico di invidia, perché così ha da essere, perché dolcezza e galanteria son due cose sempre gradite a noi donne, anche a quelle che si spacciano per donne Rambo.
Perciò da parte mia un piccolo aiuto nella scelta del vino, qualche suggerimento tra le proposte del menu e infine un sorso di moscato offerto per concludere in scioltezza, che suoni anche un po’ come a dire: io il mio l’ho fatto ora sbrigatevela fuori che s’è fatto tardi e io c’ho un sonno boia.
Arriva il momento del conto e i signori si avvicinano alla cassa e lui chiede con naturalezza: “li accettate i ticket?”
Sgrunt!
Rispondo con tutta la cortesia che riesco a rastrellare in ogni dove, che sono desolata, ma “no, non siamo convenzionati”. Tengo a freno la mia lingua tagliente che ora prude all’inverosimile: guardi che se anche ci fosse un cartello grande come una casa QUI TICKET RESTAURANT, non li accetterei comunque, ma che razza di figura invitarla a cena e pagare con i buoni pasto! E lei Signora, dica qualcosa del tipo: “amore lo sai dove te li devi ficcare i tuoi ticket , uno per uno?”

Ma tutto tace, io per prima, la signora pure. Quassù nella trattoria sull’ebbro colle, una Italia in miniatura fatta di donne che continuano a incassare in silenzio, ormai completamente incapaci di sdegno per una mancata galanteria.

giovedì 26 settembre 2013

GIOCHI SENZA DENTIERE

Era il lontano 2001, erano gli anni dell’Università, il dottorato di ricerca appena iniziato, quando in quel della Specola, due neo dottori, naturalisti illuminati, nonché amici cari scrivevano un manuale di letteratura scientifica applicata alla natura (umana); tomo raro come l’araba felice, adatto a tutti coloro che son duri di comprensorio, insomma una vera pietra biliare per chi ha un po’ di sense of humus. (cit.)
Dedicato all’amico Lorenzo, alla sua nuova vita, che mi auguro sia densa di risate senza dentiera. Dedico a lui un dolce con l’uva passera e un vassoio di pasticceria mignot incartata nella carta all’uminio, che si scoli una birra doppio smalto spilluzzicando due scorie di Parmigiano e un cucchiaio di paté d’animo. (cit.)

Tratto (citazioni comprese) da “Giochi senza dentiere”, Lorenzo Montemagno, Luca Corrieri,
Nephila edizioni, Firenze, 2001

Per poter capire una certa parte della natura umana possono tornare utili alcune definizioni tra cui:
AMICO: dicesi della persona di sesso maschile in possesso di “quel certo non so che” che cancella qualsiasi velleità di andare a letto con lui
AMICA: dicesi della persona di sesso femminile in possesso di “quel certo non so che” che ti fa venire una voglia pazzesca di andare a letto con lei
AUTORITA’: colui che arriva dopo la battaglia e prende a calci i feriti
BALLARE: è la frustrazione verticale di un desiderio orizzontale
BANCHIERE: è un tipo che ti presta l’ombrello quando c’è il sole e lo reclama quando inizia a piovere
DIPLOMATICO: è chi ti dice di andare affanculo  in modo tale che non vedi l’ora di iniziare il viaggio
ECONOMISTA: è un esperto che saprà domani perché, ciò che ha predetto ieri, non è successo oggi
ETERNITA’: lasso di tempo che è trascorso da quando hai finito a quando l’hai riaccompagnata a casa
FACILE: dicesi della donna che ha la moralità sessuale di un uomo
INDIFFERENZA: atteggiamento assunto da una donna nei confronti di un uomo che non le interessa, interpretato dall’uomo come “sta facendo la difficile”
INTELLETTALE: individuo capace di pensare per più di due ore a qualcosa che non sia il sesso
LAVORO DI SQUADRA: possibilità di addossare la colpa agli altri
MAL DI TESTA: anticoncezionale più usato dalla donna degli anni Novanta
NANOSECONDO: frazione di tempo che trascorre tra l’accendersi della luce verde del semaforo, e il sono del clacson dell’automobile dietro di voi
NINFOMANE: termine con il quale un uomo definisce una donna che ha voglia di fare sesso più spesso di lui
PESSIMISTA: ottimista con esperienza

La natura ha sicuramente meno misteri ora..


mercoledì 18 settembre 2013

LA TERRAZZA SUL CORTILE

Ogni riferimento a fatti e persone (me compresa) è puramente intenzionale.

Mi ero riproposta di sfoggiare uno di quegli scolli vertiginosi, ma son stata cazziata sul nascere: “non cominciamo, stasera si mangia e si beve. E basta.” E io a dispetto ho coperto il decolleté ma mi sono ignudata le spalle, potrebbe esserci un James Stewart nascosto dietro una di quelle finestre che si affacciano sulla terrazza, e io non mi voglio far trovare impreparata.
Meno male che il mio amico venditore di vino ha una gran bella selezione di etichette che gli intasano il frigorifero. Guarda caso ho proprio bisogno di bere, stasera. E inoltre mi sembra carino dargli una mano a far posto in quel frigo..almeno per il latte.
-Tesoro lo sai che sei davvero un benefattore?
-??
-con i tuoi vini tu aiuti le persone
- a ubriacarsi intendi?
-si dice dimenticare..
-piccola Sabri credo che a te serva più uno psicologo che una bordolese
-direi che le renane che hai al fresco fan più al caso mio. I riesling son dei potenti ansiolitici. Per quel che riguarda lo psicologo, l’ultimo che mi ha seguita ha abbandonato l’ordine e alleva pesci pagliaccio per acquari
-per lo meno loro non parlano, e non fanno i ristoratori. E comunque per buttare giù la tua zuppa di cipolle non basta la mia cantina intera, bisogna passare all’idraulico liquido
-grazie sei un amico, andrò dallo psicologo.
L’olfatazione di un riesling Domaine Paul Blanck del 2001, bouquet al mandarino e benzene fa sobbalzare uno degli astanti: “Caspita qui c’è un terziario spinto!”, che qualcun altro dal capello alla Jimi Hendrix recepisce così: “in effetti qui siamo tutti del settore terziario, noi tre addirittura terziario avanzato”.
-Poi c’è qualche esemplare del periodo quaternario..ma è parecchio in forma e non lo dà a vedere eh? accenno un sorriso lento e mi stupisco delle capacità lessicali che conservo nonostante la testa anestetizzata dal riesling dall’effetto benzo(diazepam)
-Azz dici?
-Lascia perdere-  e mi verso due gocce di Ansiolin, cioè di Riesling Grand Cru Rosacker del 2007
L’amico nonché padrone di casa, ormai totalmente in preda ad un’estrema generosità alcolica, stappa (col botto perché quando ci va ci vuole) il brut di Patrick Soutiran. Festa. È davvero un brav’uomo questo amico mio, su questo gli astanti concordano unanimi. Non solo, il medesimo fa pure un’ottima insalata mista, la migliore mai assaggiata fino ad oggi (cioè ieri), dentro ci sta l’intera piramide alimentare. E un uomo-mago delle insalate può interessare molto alle mie amiche. 
Bambole prendete nota!

venerdì 6 settembre 2013

LE CASSE VELOCI

Cassa veloce è di per sé un ossimoro, è come dire ingorgo rapido o coda accelerata, roba così.
Eppure si moltiplicano. La velocità di superamento della cassa automatica è molto variabile, dipende da un numero imprecisato di fattori, primo fra i quali il significato che si attribuisce alla parola veloce: ecco, le casse veloci sono un esempio concreto di teoria della relatività. Altro fattore determinante è la presenza umana: se la cassa è vuota allora tu veterano di cassa automatica te la puoi cavare in un tempo ragionevole, ma se becchi un altro umano un po’ imbranato che non individua i codici a barre o quello furbetto che anziché 10 articoli ne ha come minimo 350, addio mattinata.  Se poi becchi l’umano ottuagenario che si materializza davanti a te alla velocità del suono e tu giureresti che prima non c’era, mentre lui sostiene di essere arrivato prima di te, e tu che fai, puoi mica discutere con una persona di quell’età, sussurri un mi scusi e imprechi silenziosamente contro tutta la terza età che popola la terra. E ci schiacci le ferie intere alla cassa veloce.
Ma non finisce qui. Anche tu super esperto di cassa veloce potresti rimanere impantanato: certe mattine la macchinetta si pianta ogni paio di articoli passati:
articolo non riconosciuto
rimuovere articolo dal piano
richiedere l’assistenza di un addetto
si è strisciata la propria carta socio?
Ma non ce l’ho carta socio! e mi viene da piangere, l’ho dimenticata nell’altra borsa, forse potrei strisciare la tessera ARCI fosse mai che mi servisse a qualcosa. E sarebbe la prima volta in più di vent’anni che la porto a spasso nel portafoglio.
Tutte le volte che rimango invischiata nella cassa che dovrebbe sfrecciare mi chiedo perché non continuo a usufruire di quelle tradizionali con l’operatore. Credo che la fretta c’entri poco, ma che in realtà si manifesti la bambina che è in me e che per anni ha sognato di fare la cassiera al grande magazzino. Caspita questo si che è fare outing..
Avanti confessate, anche il bambino che in voi ha desiderato di stare alla cassa del supermercato? Parlate pure..tanto qui non vi legge nessuno :-).


mercoledì 4 settembre 2013

TEMPO DI POMODORI

Venti piante di pomodoro tra insalatari, costoluti, rossi a grappolo e ciliegini fruttano una cassetta colma di pomodori al giorno. Che raccolgo con diligenza ogni mattina, così mantengo anche l’abbronzatura del décolleté.
Per smaltirne una tale quantità al ristorante bisogna ingegnarsi: vai col gazpacho, con la gelatina di pomodoro vai pure con qualche pomodoro ripieno al forno. E poi ovviamente pane e pomodoro che in versione ricetta immorale resta tra le mie preferite:
“È indispensabile che tutti gli esseri e tutti i popoli saggi della terra capiscano che pane e pomodoro sono un passaggio fondamentale dell’alimentazione umana..(..). non fate la guerra ma pane e pomodoro (..). ovunque e sempre. Pane. Pomodoro. Olio. Sale. E dopo l’amore pane e pomodoro e un po’ di salame*”.
Io la mattina di solito faccio la corsetta per cui niente salame, ma pane pomodoro e al massimo un paio di mozzarelline fior di latte..e giù a stropicciare il costoluto, il mio preferito sulla fetta di pane. Ci aggiungo pure una macinata di pepe nero, così mi posso vantare di renderlo più immorale di quello pensato da Montalban. Son soddisfazioni queste!
Ho pure fatto i pomodorini confit e le bruschette al pomodoro, quelle tanto richieste dagli stranieri, quanto insulse per me. Ma la conserva di pomodoro no. Quella è bandita, al pari delle confetture di frutta, la giardiniera, i sottoli e così via.
-scusi lei ha un locale per l’imbottigliamento nel suo ristorante?
-no, ma ho una cucina pulita e ben attrezzata, conosco i tempi e le temperatura per una corretta sterilizzazione e ..
Poco importa di ciò al legislatore pedante, la tossina del Clostridium botulinum è in agguato. La pratica comune a cui tutti si dedicano in estate, vale a dire mettere in barattolo e trasformare in confettura qualunque cosa, diventa pratica proibita al ristorante.

Io son campata per anni con la conserva della nonna dell’anno prima e con le confetture di addirittura due o tre anni e in famiglia non è mai morto nessuno, neanche un caso di intossicazione, nemmeno una corsa al gabinetto causa barattolo avariato. Ma il regolamento d’igiene in materia di alimenti e bevande è categorico: niente conserve fai da te. Pertanto le susine dell’albero del giardino sono ormai gestite in tutta autonomia da un capriolo ingordo, le albicocche son state devolute in beneficenza alla vicina, mentre per i pomodori la gara è ancora aperta. Quel che è certo è che tra qualche settimana per i miei amati clienti solo salsa al pomodoro preparata quotidianamente con i pelati in commercio. 

*Ricette Immorali, Manuel Vazquez Montalban