giovedì 11 aprile 2013

IL VINITALY FA INGRASSARE (o meglio cronaca del mio vinitaly più mangereccio)

Jeans, rispolvero i Lewis, scarpetta comoda, giacca e sottogiacca con discreto scollo, perché ok stare comodi per fare centinaia di vasche su e giù per i padiglioni della fiera,  ma al Vinitaly, la kermesse vinosa più trendy d’Italia, se ti presenti agli stand in qualità di ristoratore vestito da turista in gita non ti considerano manco se ti metti in ginocchio. Penseranno che c’ho il baracchino dei brigidini fuori dello stadio…
E la giacca funziona sempre. O forse è stato lo scollo, chissà.
L’agenda è fitta di appuntamenti, bisogna trottare, il primo giorno soprattutto per l’Emilia.
E subito facciamo i doverosi e piacevoli saluti ad un’amica pittrice (di cui parlerò presto) presso lo stand dei colli piacentini, il che ci ha valso un vassoio di salumi e pane, che alle 11.00 di mattina male non ci stavano, soprattutto se accompagnati da un piacevole ortrugo spumantizzato dell’azienda La Poggerina.
Altra tappa che mi ero prefissa i vini di Bosco Eliceo, attratta da questi vitigni coltivati a piede franco e dalla voglia di assaggiare il Fortana, questo sconosciuto.. e se il Fortana di Tenuta Garusola mi ha piacevolmente sorpresa, sicuramente la Coppia Ferrarese che lo accompagnava mi ha provocato la soddisfazione più assoluta, tanto da spingermi con una certa sfacciataggine a chiederne una seconda che ho infilato in borsa fischiettando. 
Ore 13.00 pranzo con PilsnerUrquell in collaborazione con JRE, nell’area self service d’autore, che ha visto sfilare prima sul tavolo poi nella mia bocca (e in quella della Stefania, alias mascella instancabile) nell’ordine: terrina di coniglio, calamarata con mazzancolle, liquirizia e cedro candito, maialino marinato alla pilsner, e pure il cannolo siciliano. Fin qui tutto bene, anzi alla grande direi, solo che un paio di ore più tardi ero in lista per il “tributo sensoriale” allo stand del Borro..
Lamelle, Il Borro e Polissena sorseggiati in accompagnamento alla prelibatezze di  Andrea Campani nuovo chef dell’Osteria del Borro: sushi roll del Pratomagno, panino al lampredotto, guancia in umido e crostata di mele e noci col Vin Santo Occhio di Pernice 2008, tanto per non farsi mancare niente. Che poi per dovere di cronaca i panini al lampredotto son stati ben due, causa riprese televisive per la mondovisione ;-).
Fortuna che avevo parcheggiato la macchina non esattamente dietro l’angolo, ma pur sempre nella provincia di Verona, il che mi ha permesso di fare due passi, benché le mie due compagne di viaggio Claudia e Francesca, dall’innato spirito atletico, quasi olimpionico han lamentato una mezza Verona City Marathon.
Mentre la wine and spirits marathon dentro la fiera non pare averle stancate più di tanto..
Conclusione di serata a San Bonifacio, ai Tigli, con le pizze gourmet di Simone Padoan. Sul tavolo solo acqua naturale e frizzante rigorosamente a temperatura ambiente, che l’acqua fredda fa male allo stomaco.

5 commenti:

  1. Sabry noi siamo andato da saporè...poi mi racconti delle pizze!

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  2. Ti sei dimenticata di citare il caffè con il sale!!!

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  3. Ti sei dimenticata dell'aperitivo con i vini di Orvieto e le specialità dello chef Paolo Trippini! In compenso martedì abbiamo fatto la dieta...solo qualche tarallo e due chicchi di Moscato!

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  4. Ciao!!!si vede dal tuo racconto che avete degustato con piacere...il prossimo anno chiederò suggerimenti!!!

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