venerdì 3 agosto 2012

BUON TIMORASSO IO NUN TE LASSO..


Incontro  recente quello mio col Timorasso.
Nel mio peregrinare per ristoranti, rovistando per le carte dei vini se approdavo in Piemonte, la scelta era di tutt’altro tipo, il più delle volte scontata. Insomma con le Langhe a due passi chi se li filava i Colli Tortonesi ?
Poi un bel giorno, complice il vento, maestrale 20 nodi, (così dicevano quelli del tavolo accanto), onde che si infrangono sulla spiaggia grigia, ho il mio primo approccio con il timorasso di Walter Massa, guarda caso il Costa del Vento 2009.
Ho già parlato della mia predilezione per i vini bianchi solo acciaio, nudi e crudi, quelli che a tavola sensazioni forti, che non ci bastano le solite emozioni, vogliamo bruciare..
E lassù nella profonda campagna alessandrina ho trovato pane, cioè vino per i miei denti.
Non è cosa proprio comune imbattersi in un timorasso nella carta dei vini dei ristoranti che mediamente bazzico io. Poi due settimane  di fila ti scovo il Derthona 2010 Vigneti Massa, prima in una bella Osteria fiorentina poi in un bel ristorante dell’aretino.


Non ho resistito e l’ho ordinato entrambe le volte e devo ammettere che in tutti e de i casi ho fatto la mia porca figura sia con l’oste che con l’ospite.. , un aspetto questo, che potrebbe andare ad arricchire la scheda tecnica del vino in questione.
Ad esempio, assieme alle temperature di servizio e l’abbinamento col cibo, si potrebbe aggiungere una cosa tipo: la scelta di questo vino può provocare stupore e indurre curiosità nei confronti di chi lo ordina. Per quelle serate in cui si cerca quel vino capace di stupire ma senza esagerare, che per quello c’è lo Champagne e senza voler strafare, che per quello ci sono i Bolgheri.

1 commento:

  1. Ho avuto l'onore di conoscere di persona il grnde Walter Massa. Persona schietta e sincera che fa capolavori nei colli Tortonesi come il Timorasso...A Monteriggioni te lo sei fatto scappare ;-)

    RispondiElimina